ORIGINIS
La Riviera Romagnola, territorio dal turismo di massa stagionale, con i suoi mille stabilimenti balneari, le discoteche, i ristoranti, i parchi acquatici e tutto quello che si può immaginare che sia attrazione turistica.
Ma prima del "divertimentificio" come lo conosciamo dagli anni '60 ad oggi, cosa c'era? Agli inizi del '900, in Riviera, di cosa si viveva? Il turismo moderno non era nemmeno un'idea, le uniche stazioni climatiche erano le nascenti Colonie Marine (in epoca fascista) ed ancor prima gli ospizi marini. La spiaggia, ancora, era considerata un lusso per poche persone agiate, e l'avvento delle due grandi guerre non rendeva possibile l'espansione del fenomeno.
Quindi nelle grandi pianure che si estendevano subito oltre il litorale, la più diffusa fonte di sostentamento era l'agricoltura, in particolare con il metodo della mezzadria.
In breve vi era un padrone di terreni che stipulava il contratto di mezzadria (dal latino"colui che divide a metà"), un contratto agrario d'associazione con il quale un proprietario di terreni (chiamato concedente) e un coltivatore (mezzadro), si dividevano (normalmente a metà) i prodotti e gli utili di un'azienda agricola (podere).
All'interno di questo podere era ubicata la cosi detta "Casa Colonica Romagnola" in cui viveva il mezzadro con tutta la sua famiglia, la quale si occupava, in tutta la sua totalità, delle faccende della casa e della terra. Più il terreno da coltivare era vasto, più grande era la casa e più numerosa la famiglia.
Tutte le Case Rurali romagnole avevano la stessa progettazione (ma con stili architettonici differenti a seconda del luogo), ovvero le stalle, le attrezzaie ed il forno al piano terra mentre al piano rialzato c'erano le camere e la grande cucina.
Con il passare del tempo e l'arrivo del boom economico degli anni '60, le campagne pian piano iniziano a spopolarsi e le case coloniche vengono abbandonate dai proprietari.
Ad oggi in tutta la pianura Romagnola che va dal litorale fino alle colline, sono presenti centinaia di Case Coloniche, quasi tutte in rovina, che testimoniano un passato che appare così lontano e che richiama alla memoria la provenienza delle nostre radici.